sono Giovanna, insegnante della 2b Geo.
Ti chiedo ospitalità per poter pubblicare il seguente testo su un tema apparentemente lontano dal nostro dibattito: la tolleranza. Ecco le motivazioni: Gli alunni della 2b geo “non si sopportano”: litigano, si prendono in giro, alcuni sono arrivati alle mani.
Il clima in classe è quindi un po’ difficile e il lavoro degli insegnanti non sempre è rasserenante.
Soprattutto non si riescono a costruire rapporti corretti e proficui e i ragazzi non riescono “a crescere”; mi sembrano sempre fermi ad un comportamento infantile e capriccioso. Ho iniziato quindi a farli riflettere sulla parola “tolleranza” - “sociale” – perché gli alunni conoscono solo in termine medico. Tra tanti testi generici e di poca voglia spicca quello di Antonio che, fa colto l’aspetto critico della parola, con uno stile immediato ed emotivo a scapito della correttezza formale . . . ma non ho voluto fare la solita insegnante con la biro rossa . . . ho lasciato che le parole di Antonio arrivino forti e chiare.
Ciao sono Antonio,
Ciao Giovanna, Antonio e ciao a tutti gli amici "tolleranti e intolleranti" (... non solo della 2b Geo!)
... sono Luca.
Ho imparato tanto da questi mesi insieme! Veramente tanto! E sapete quale è stata la "molla" che ha fatto scattare tutti i meccanismi del mio apprendimento? LA DIVERSITA'.
La diversità di vita, di idee, di lavoro, di concetto di bene e di male, il poter giudicare le persone, l'aver conosciuto persone diversissime in tutto. Mio padre dice sempre che il mondo è bello perchè è vario! Lo dice in dialetto riuscendo a trasmettere una profondità sicuramente diversa dall'italiano.
Le persone non sono come il cibo: non le puoi evitare perchè il mio IO si esprime nell'ALTRO. E' l'altro che ci rende veri. L'altro è il nostro metro di riferimento. L'altro ci fa capire quando sbagliamo e quando ci comportiamo bene. L'altro ci interroga e a volte ci mette in crisi. Non è solo complementarietà biologica (maschio e femmina). Io vedo l'altro come "possibilità".
Quando vedo un barcone, onestamente, io penso: "per quanto ancora una parte di mondo permetterà che esiste la povertà? Per quanto avremo ancora una parte di mondo da tenere affamata?"
Certo, i problemi del mondo non si risolvono con le frasi ad effetto ... ma se ogni cuore cominciasse a pensare all'altro come degno di attenzione e di rispetto ... tante cose cambierebbero!
A me non spaventa la differenza, anzi affascina moltissimo. Prova a pensare quante cose belle si scoprono negli altri, se li lasciamo parlare ed essere loro stessi! Prova a pensare alla ricchezza di miliardi di modi diversi di vedere il mondo. Se è NERO ... è solo perchè è nato in una zona del mondo dove il corpo ha aumentato la melanina per evitare che la pelle bruciasse con l'elevato calore del sole e non perchè è un oggetto inferiore. Se è un arabo e ha una cultura che non capiamo ... è perchè è nato in quel contesto sociale (penso che loro vedano tante delle nostre abitudini come "strane"!). Tutte le differenze somatiche hanno solo una spiegazione scientifica e non sono frutto di "colpe da purgare" o di inferiorità.
Guardiamo il video di Laura Pausini. Cerchiamo l'altro negli occhioni dei bimbi che scorrono sotto le parole fantastiche di quella canzone: non possiamo non lasciarci interrogare da questi occhi. Sono bimbi di tutte le nazioni, bimbi che le guerre dei grandi (ma siamo poi davvero così "grandi"?) hanno violato, bimbi a cui è stata rubata l'infanzia, il loro diritto di giocare, di crescere spensierati ... sono i bimbi che vediamo sui barconi della disperazione, sono i bimbi che troppe volte noi del primo mondo violentiamo nei nostri viaggi del turismo sessuale ... SONO GLI "ALTRI" che a volte non ci piacciono! MA SONO SEMPRE I NOSTRI "ALTRI". E nel fondo di quegli occhioni ci sono mille domande e mille speranze!
Nessuno è perfetto! E' vero. Penso però che sia proprio questa convinzione che deve farci riflettere molto. E' nella nostra imperfezione, nell'imperfezione collettiva, che possiamo trovare la chiave per una "perfezione a più mani" ... frutto della differenza che è un po' come i tasselli di un puzzle: se li combini per bene ... alla fine il quadro è sempre meraviglioso!
Attento Antonio: leggi bene le mie parole! Ho sempre usato la prima persona plurare: TUTTI NOI ... non solo TU o VOI!
Proviamoci tutti! Ne può uscire, ne sono convinto, un mondo più bello e sereno!
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